LGBTQ osteopatia inclusiva

LGBTQ. Inclusività in osteopatia

Quali sono gli atteggiamenti e l'attitudine di inclusività degli osteopati verso i pazienti della comunità LGBTQ, in particolare rispetto ai transgender?

Questo studio qualitativo è stato condotto con lo scopo di esplorare gli atteggiamenti e convinzioni degli osteopati italiani riguardo ai pazienti della comunità LGBTQ, in particolare transgender.

Il mondo dei professionisti osteopati, e non solo, si trova a contatto con pazienti che rappresentano in vario modo la società in cui viviamo.

Se l’approccio relazionale al paziente è ormai riconosciuto come fondamentale per tutti i professionisti della cura della salute, questo assume un valore ancora più cruciale nei casi in cui le persone siano esposte a discriminazioni esito di preconcetti o mancata conoscenza, come nel caso della popolazione della comunità LGBTQ.

Lo studio ha riguardato professionisti osteopati con più di 10mila ore di pratica clinica che avessero trattato almeno un paziente appartenente alla comunità LGBTQ, in particolare  transgender, nel corso della propria esperienza professionale.

Risultati dello studio

I risultati emersi dall’analisi delle interviste semistrutturate somministrate ai partecipanti osteopati hanno testimoniato la propensione dei partecipanti ad applicare i principi osteopatici indipendentemente dall’identità di genere del paziente.

Inoltre, le interviste fanno registrare una carenza di informazione sui contesti stigmatizzanti che possono influenzare in senso discriminatorio le persone appartenenti alla comunità LGBTQ, in particolare transgender.

Attraverso la comunicazione verbale e non verbale, infatti, quasi tutti i partecipanti hanno dimostrato la tendenza a praticare deadnaming e misgendering, rispettivamente l’uso del nome che la persona transgender non sente suo e la declinazione di pronomi, verbi e aggettivi non rispettando l’identità di genere della persona transgender, linguaggio improprio e patologizzazione e la medicalizzazione della loro esperienza.

Ciò evidenzia l’importanza di formare professionisti culturalmente competenti in grado di riconoscere ed evitare le microaggressioni e quindi creare un ambiente di sicurezza culturale e sociale, necessario a promuoverne la buona salute psicofisica.

inclusività in osteopatia

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