cefalea e osteopatia

La cefalea tensiva, la persona e l’osteopatia.

Cefalea cos'è?

La cefalea rientra tra le prime 10 cause di disabilità al mondo. Quando ci succede di esordire con “ho mal di testa”, c’è sempre qualcuno che ci suggerisce “Pígliate na pastiglia, siente a me!”. Purtroppo la bellissima strofa della canzone, non sembra sempre funzionare, soprattutto se seguita in un regime di automedicazione.

Cefalea quale?

Mal di testa o cefalea è un termine generico che sottende diverse categorie. La cefalea secondaria, è il sintomo di un disturbo sottostante, tipo la sinusite o l’ipertensione arteriosa. La cefalea primaria, come ad esempio la cefalea di tipo tensivo o tensiva, è un disturbo a sé, e dagli accertamenti eseguiti non risultano altre cause.

Cefalea, come curarla.

La gestione delle cefalee da parte del medico specialista e dei Centri italiani specializzati nella cura delle cefalee da risultati molto positivi. Tuttavia i pazienti con diagnosi e in corso di trattamento possano avere più benefici se le strategie farmacologiche vengono accompagnate da strategie di prevenzione terziaria, ovvero un insieme di attività e interventi finalizzati a contenere e controllare gli esiti complessi del disturbo. Gli  approcci di prevenzione terziaria sono particolarmente indicati  quando la persona è affetta da cefalea di tipo tensivo, spesso associata a situazioni di stress fisico e mentale, che sembrano giocare un ruolo importante nell’insorgenza di questo disturbo.

Perchè viene la cefalea tensiva.

La cefalea di tipo tensivo o cefalea tensiva è una forma  di cefalea primaria molto comune. Si stima una prevalenza nella popolazione generale tra il 46% e il 78%, lievemente maggiore nel sesso femminile. Si manifesta a tutte le età, ma  più frequentemente  prima dei 40 anni.

È classificata come episodica, episodica frequente o cronica. Le forme di cefalea tensiva con disabilità significativa e resistenza alla gestione medica associate con questi ultimi tipi. Il dolore associato alla cefalea tensiva è comunemente bilaterale ed è spesso descritto come una sensazione sordo, simile a una fascia, intorno alle regioni frontale, temporale e suboccipitale della testa; anche il collo può essere colpito. Il mal di testa di tipo tensivo è più comunemente innescato da stress mentale e tensione muscolare, il che suggerisce una connessione mente-corpo-spirito che può essere trattata in modo ottimale con un approccio osteopatico.

Cefalea tensiva, quali sono le regioni del corpo coivolte.

cefalea cervicale
cefalea nervi

Superficialmente, il collo posteriore è ricoperto da una fascia cervicale profonda. 

Questa fascia si attacca sulla linea mediana alla protuberanza occipitale esterna, al legamento nucale e al settimo processo spinoso cervicale. 

Si diffonde quindi lateralmente per avvolgere il muscolo trapezio prima di attaccarsi alla scapola. 

I muscoli profondi del collo posteriore comprendono lo splenio, l’ileocostale, il longissimus, il semispinale e il multifido. 

Come gruppo, questi muscoli sono estensori e rotatori della testa e del rachide cervicale e possono diventare ipertonici e iperattivi nelle posizioni croniche della testa in avanti. 

Il gruppo muscolare suboccipitale comprende il retto della testa maggiore e minore e l’obliquo della testa superiore e inferiore , attaccandosi all’occipite, all’atlante e all’asse e può svolgere un ruolo nel mal di testa esercitando tensione sulla dura madre attraverso i ponti miodurali.

L’innervazione della porzione posteriore della testa e del collo è fornita dai nervi spinali cervicali, con un’ampia area che riceve la sua innervazione sensoriale dal nervo occipitale maggiore (ramo dorsale di C2, seconda vertebra cervicale), terzo nervo occipitale (ramo dorsale di C3, terza vertebra cervicale) e il nervo occipitale minore e il nervo grande auricolare (ramo ventrale di C2, seconda vertebra cervicale). 

I muscoli trapezio e semispinale del capo sono trafitti dal nervo occipitale maggiore mentre si dirige superiormente per trasmettere l’innervazione sensoriale dal cuoio capelluto posteriore. 

Si ipotizza che la compressione del nervo occipitale maggiore nervo occipitale, facilitato dal trapezio ipertonico e dal semispinale del capo, provoca dolore riferito alla dura madre da una convergenza delle afferenze del nervo trigemino e del nervo occipitale maggiore nel corno dorsale di C2 (seconda vertebra cervicale). 

L’innervazione sensoriale del viso avviene principalmente attraverso il nervo trigemino e le sue 3 divisioni (oftalmica, mascellare e mandibolare).

cefalea regioni corpo
cefalea osteopatia

Cefalea tensiva e approccio osteopatico centrato sulla persona.

Sebbene la patogenesi della cefalea tensiva non sia ben compresa, alcune teorie considerano come implicati alcuni punti trigger miofasciali cervicali, la postura della testa in avanti, così come restrizioni nella mobilità cervicale ed eventuale dolore riferito. 

E’ possibile che condizioni di stress possano essere associate ad una particolare tensione dei muscoli del collo o della regione suboccipitale, e quindi contribuire al mal di testa attraverso alterazioni della struttura dei tessuti, limitazione del movimento, dolore riferito e dolorabilità. 

L’osteopatia è un approccio centrato sulla persona, il suo focus è il miglioramento della capacità di adattamento individuali allo stress psico-fisico. In condizioni in cui la persona è affetta da cefalea tensiva l’osteopata mira ad ottimizzare le funzioni corporee in sovraccarico, ad esempio la gestione della postura e del movimento libero da incertezza, allo schema respiratorio alterato da condizioni di tensione. 

L’osteopata tiene in considerazione le disfunzioni somatiche, ovvero eventuali regioni individuate da lui e percepite dalla persona come correlate alla condizioni di cefalea tensiva ed in generale a sensazioni di disconfort. Inoltre l’osteopata considera gli approcci che dalla ricerca disponibile sono emersi come utili in condizioni cliniche simili.

 

cefalea ricerca

Nella revisione di Lee e colleghi sono descritte due tecniche di trattamento manipolativo osteopatico che possono essere sicure ed efficaci nella prevenzione e gestione del cefalea tensiva. Queste tecniche prevedono l’allungamento cervicale bilaterale e la trazione controlaterale, come dimostrato nel video.

 

Una revisione della letteratura mostra un miglioramento dei punteggi dell’indice di disabilità del dolore, della frequenza del mal di testa con la terapia manuale e il trattamento manipolativo osteopatico.

 

 

Uno studio randomizzato controllato con placebo ha mostrato miglioramenti significativi nel sottotipo episodico frequente di cefalea tensiva dopo trattamento manipolativo osteopatico.

 

 

 

 

In un altro studio, è stato osservato che tecniche sui tessuti molli e tecniche articolatorie riducono la depressione e l’ansia e migliorano il mal di testa nei pazienti con cefalea tensiva, evidenziando l’interrelazione tra mente e corpo in questa condizione.

 

Le controindicazioni assolute a queste tecniche trattamento manipolativo osteopatico dei tessuti molli nella regione cervicale includono ferite aperte, fratture cervicali acute, infezioni cutanee, neoplasie locali e grave compromissione vascolare. Inoltre, lo stiramento diretto di muscoli, tendini, legamenti o capsule articolari gravemente lesionati può causare ulteriori danni ai tessuti o aumentare il dolore e dovrebbe pertanto essere evitato.

 

La cefalea tensiva è associata a fattori scatenanti psicologici e comportamentali che possono essere correlati a cambiamenti biomeccanico posturali di differenti regioni corporee. Questo  costituisce la base per un approccio terapeutico multimodale, che prevede approcci manuali, esercizio e strategie educative sullo stile di vita. Il trattamento manipolativo osteopatico può essere un utile trattamento adiuvante per aiutare ad alleviare gli elementi muscoloscheletrici che contribuiscono al cefalea tensiva. 

Le tecniche mostrate in questo video non intendono trattare alcuna condizione clinica specifica ma sono solo un aspetto della diagnosi e del piano terapeutico che un osteopata utilizzerebbe nel piano di trattamento rivolto all’intero paziente.

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