Il mal di schiena lombare cronico, o lombalgia cronica è una delle cause più frequenti di disabilità e rappresenta un onere medico, sociale ed economico a livello globale.
La lombalgia cronica aspecifica è definita come mal di schiena lombare lombare che persiste per più di tre mesi, in assenza di una sospetta patologia (come ad esempio tumori, infezioni o fratture). I pazienti in genere riferiscono disabilità fisiche e disagio psicologico in concomitanza con il dolore.
A cosa può essere dovuto il mal di schiena cronico?
La ricerca di neurodiagnostica per immmagini ha mostrato come alcune aree cerebrali, attivate da stimoli nocicettivi (stimoli che possono produrre potenzialmente o concretamente un danno), possano essere influenzate anche da emozioni e comportamenti conducendo nel tempo ad una sensibilizzazione del sistema nervoso centrale. Il coinvolgimento di aspetti biologici, psicologici e sociali nel mal di schiena potrebbe indurre alterazioni dell’umore, depressione e atteggiamenti di scarsa motivazione rispetto alle strategie di autogestione.

Come si fa a far passare il mal di schiena?
Il coinvolgimento di aspetti biopsicosociali nell’insorgenza del mal di schiena probabilmente spiega il motivo per cui i trattamenti farmacologici (FANS, steroidi e oppioidi) non sono particolarmente raccomandati nelle condizioni di mal di schiena lombare cronico, considerando anche i loro potenziali effetti avversi.

Al contrario, gli interventi che includono l’esercizio fisico, la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia manuale all’interno di programmi di prevenzione e riabilitazione multidisciplinare rappresentano le raccomandazioni terapeutiche più coerenti.
Per questi motivi, uno studio recentemente pubblicato ha valutato l’efficacia del trattamento osteopatico nella gestione di mal di schiena lombare cronico non specifico, ed in particolare rispetto al dolore e allo stato funzionale.
Questo studio rappresenta un aggiornamento rispetto ai risultati delle ricerche che ad oggi hanno studiato l’efficacia dei diversi appprocci osteopatici in persone affette da mal di schiena lombare cronico.
I risultati confermano e rafforzano l’evidenza che l’osteopatia migliora i livelli di dolore e lo stato funzionale nei pazienti con lombalgia cronica non specifica.
Cosa può fare l’osteopata per il mal di schiena?

Il piano di trattamento è variabile rispetto alla tipologia e alla condizione clinica del paziente, tuttavia lo studio ha osservato una durata media di circa 10 settimane (minimo 2, massimo 24).
I trattamenti in generale sono eseguiti con una cadenza variabile: all’inizio del piano di trattamento possono avere una cadenza settimanale o bisettimanale, per poi arrivare ad una cadenza mensile.
I trattamenti hanno una durata media di 45 minuti.
L’osteopata tiene in considerazione le disfunzioni somatiche, ovvero eventuali regioni individuate da lui e percepite dalla persona come correlate alla condizioni di cefalea tensiva ed in generale a sensazioni di disconfort. Inoltre l’osteopata considera gli approcci che dalla ricerca disponibile sono emersi come utili in condizioni cliniche simili.
Dai risultati dello studio presentato in quesa recensione l’approccio osteopatico di rilascio miofasciale ha riportato migliori livelli di evidenza per il miglioramento del dolore rispetto ad altre modalità di approccio osteopatico.
La tecnica di rilascio miofasciale fu inizialmente descritta dal fondatore dell’osteopatia Andrew Taylor Still e dai suoi primi allievi. In questo approccio l’operatore utilizza un tocco leggero, non invasivo, modulandolo in base ai riscontri palpatori progressivi e alle percezioni del paziente. L’obiettivo delle tecniche di rialascio miofasciale è quello di alleviare le tensioni nei tessuti muscolari, fasciali, oltre che di influenzare alterazioni funzionali del paziente associate al mal di schiena.
La tecnica di rilascio miofasciale sarà sempre integrata in un piano di trattamento nel quale saranno utilizzate differenti tecniche personalizzate.
Da questo studio sono emersi dati incoraggianti rispetto al possibile effetto benefico dell’intervento osteopatico su un follow-up di tre mesi.
Fonte: Dal Farra, F., Risio, R. G., Vismara, L., & Bergna, A. (2021). Effectiveness of osteopathic interventions in chronic non-specific low back pain: A systematic review and meta-analysis. Complementary therapies in medicine, 56, 102616.
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